“I grillini che cercano nuove firme per la mozione di sfiducia, dopo lo scandalo delle firme false alle elezioni amministrative del 2012 a Palermo e il recentissimo obbligo di firma imposto al sindaco di Bagheria, sono più inopportuni di chi parla di corda in casa dell’impiccato”. Lo ha detto il sindaco Domenico Messinese, replicando all’ultima nota del Movimento Cinque Stelle a Gela. “La loro inconsistenza politica – ha continuato il primo cittadino - è confermata dall’infantile operazione matematica per cui se ci sono solo 11 consiglieri comunali a voler la discussione della sfiducia in aula, gli altri 19 sono maggioranza di questa amministrazione comunale. Su temi determinanti per la città, il Consiglio Comunale di Gela ha già dimostrato la propria responsabilità anche con un consenso più ampio, nonostante si trattasse di votare atti proposti dall’amministrazione comunale. Il gruppo consiliare grillino in questo suo ragionamento puerile è ispirato solo da un egoistico atteggiamento di vendette personali non ancora sopite, per il quale si preferisce l’azzeramento della democrazia e l’invio di un commissario da parte di un governo regionale di sinistra piuttosto che chiedere un perdono sincero all’elettorato gelese ora che questa amministrazione comunale sta raccogliendo i primi frutti del suo instancabile lavoro su più fronti. Quando sollevano il numero di missioni istituzionali condotte da questa amministrazione, i grillini dimenticano che esse hanno avuto maggiore impatto politico rispetto a certi viaggi di piacere a Bruxelles. Seguendo la Vertenza Gela su più tavoli istituzionali contemporaneamente stiamo risollevando le speranze di tutti quei lavoratori dell’indotto e del diretto che si sono visti revisionare un protocollo d’intesa che oggi offre maggiori investimenti economici e più ampie tutele ambientali. Ma chi è in malafede nega persino le questioni che più ci hanno accomunato in campagna elettorale. I professionisti delle trattative a porte chiuse facciano chiarezza sui loro accordi relativamente alle commissioni consiliari, ad esempio, prima di rilasciare dichiarazioni di fantapolitica per infangare quei consiglieri comunali per cui in questo delicato momento il dibattito sulla sfiducia è inopportuno e dannoso. E poi promossa da chi ha imbastito Regionarie illegittime, la mozione di sfiducia dei Cinque Stelle non è una consultazione che gode delle migliori credenziali. Il teorema fascistoide ‘O con noi, o contro di noi’ – ha concluso Messinese - vi condannerà a rimanere minoranza non solo di un consiglio comunale, ma di un’intera società dalle cui istituzioni uscirete vomitati dopo averne assimilato i vizi più esecrabili”.
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